simone amendola
cineasta e drammaturgo
IN BREVE, SU DI ME
Tra i mei film NESSUN NOME NEI TITOLI DI CODA (2020), lungometraggio documentario lanciato dalla Festa del Cinema di Roma, premiato anche all'estero e arrivato tra i finalisti ai Nastri D'Argento, che si cala tra gli invisibili e segue Antonio Spoletini, ultimo di cinque fratelli che hanno fatto il cinema con tutti i grandi, da Fellini a Orson Welles; ALISYA NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE (2010) vincitore del Premio Ilaria Alpi e di numerosi altri riconoscimenti, presentato in oltre 50 festival e più volte trasmesso dalla Rai, che ha contribuito a far emergere con poesia il mondo delle seconde generazioni, raccontando una banlieue alle porte di Roma.
Tra i miei lavori teatrali PORTA FURBA, premiato con la pubblicazione nel 2001, e i due testi portati in scena con successo nel sodalizio con Valerio Malorni: NESSUNO PUO' TENERE BABY IN UN ANGOLO (2007) e L'UOMO NEL DILUVIO (2014), Finalista Premio Scenario, Vincitore Premio In-Box, considerato tra i lavori più significativi del nuovo teatro e in tournèe ininterrotta dal debutto.
Nel 2011 ho partecipato con l'artista Ali Assaf alla Biennale d'Arte di Venezia con l'opera di video-arte NARCISO, nel 2014 ho ricevuto la Menzione Speciale della Giuria al Premio Solinas per la sceneggiatura della serie comica I MAYA e nel 2016 il mio documentario breve ZAZA, KURD, racconto del ritorno a casa, dopo 17 anni, di un amico curdo, è stato presentato nella Sezione MigrArti alla Mostra internazionale del Cinema di Venezia.
Nel 2019 è uscito TEATRO NEL DILUVIO, il libro che raccoglie i miei testi teatrali, scritti tra il '98 ed il 2018 e tutti precedentemente premiati. Pubblicato nella collana Percorsi dalla casa editrice Editoria&Spettacolo.
Dal 2022 sto lavorando al progetto crossmediale LETTERA A TELEMACO (tra letteratura teatro e cinema) attorno alla scrittura di mio padre, Luigi Amendola, poeta scomparso prematuramente nel 1997.